Exakta Real del 1966

di Clement Aguila' e Michel Rouah

Cenni storici

L’azienda Ihagee è stata fondata in Dresda nel 1912 da un olandese, Johan Steenbergen.

Johan Steenbergen nacque a Meppel il 7 dicembre del 1886 dove la sua famiglia possedeva un’azienda tessile. Dopo parecchie esperienze commerciali, nel maggio del 1912, crea la sua società e la registra al tribunale del commercio di Dresda.

Industrie und Handelsgesellschaft M.B.H. (I.H.G che foneticamente diviene, in tedesco, Ihagee) è il nome scelto.

Noi non ne sappiamo molto sulla storia della società (NdT: Sir Kenneth Corfield ha fornito spesso informazioni dettagliate sulla famiglia Steenbergen e sulla sua attività attraverso le pagine di Exakta Times, il trimestrale dedicato ai soci dell’Exakta Circle inglese).

Fino al 1918-1919 l’azienda vende articoli di fotografia e di laboratorio all’ingrosso, si occupa di assemblaggio e di finitura d’apparecchi fotografici per conto terzi finchè, nel 1920, comincia la produzione in proprio: apparecchi a lastre, le Tourist, le Paff, ingranditori Luminax e vari accessori. Assorbe la fabbrica di materiale fotografico English e cambia nome in Ihagee Kamerawerk Steenbergen & Co. Inizia allora la produzione Ihagee con apparecchi a lastre, Phtoknips, Plan-Paff-Reflex, Photoklapp, Mikrobie, Derby, Viktor, Venus, Patent Duplex, Luxus Duplex, Ama, Tropen-neugold, Sport Kamera, Serien-Reflex, Stereo-Automat, Zweiverschlub-Stereo, e infini Patent-Klapp-reflex, uno dei migliori apparecchi dell’epoca. Inoltre ihagee inizia la produzione di macchine per pellicole in rullo di diversi formati, le Ultrix, Ultrix-Duplex, Ultrix-Simplex, Roll-Paff-Reflex, Auto-Ultrix, Auto-Ultrix-Junior, Ultrix-Stereo, Baby-Ultrix, Parvola e anche degli apparecchi misti destinati sia a pellicole piane che in rullo e infine, nel 1929, una Nachtkamera a lastre del formato 6,5 x 9 cm con un obiettiva Meyer Plasmat 1:2/125mm e un’altra Nachtkamera 4,5 x 6 cm con un obiettivo Meyer Plasmat 1,5/90mm, due superbi apparecchi molto rari e molto ricercati dai collezionisti.

Infine un tecnico geniale che già aveva messo a punto l’otturatore della Patent-Klapp-Reflex, Karl Nuchterlein, progetta e costruisce la vest-Pocket Exakta 4x6,5 nel 1933 e la Kine Exakta nel 1936. Giunge quindi per Ihagee, creatrice del sistema reflex moderno, il riconoscimento di tutto il mondo.

Nel 1939 scoppia la guerra e gran parte della produzione viene orientata verso la fabbricazione dei componenti ottici, dei visori e delle fotocamere aeree. La Kine Exakta è l’unica che continua ad essere prodotta. Joahn Steenbergen, come cittadino di un paese nemico, l’Olanda, deve lasciare la Germania per un paese allora neutrale, gli Stati Uniti. La società viene confiscata dal regime hitleriano.

Dresda, denominata la Firenze dell’Elba, era una delle più famose città d’arte europee, la meraviglia del barocco tedesco. Per una terrificante ironia fu durante la notte tra il martedì grasso e il mercoledì delle ceneri, mentre la guerra stava per finire, che i bombardieri alleati bombardarono la città, riducendola in cenere.

Fu il più grande raid aereo delle seconda guerra mondiale, 13-14 febbraio 1945, realizzato in ondate successive da 800 quadrimotori britannici seguiti da 450 fortezze volanti. Centinaia di migliaia di bombe incendiarie furono lanciate sulla città e l’incendio durò una settimana. Dresda fu rasa al suolo (più di 20 chilometri quadrati), i morti furono 253.000. A Hiroshima il 6 agosto del 1945 (al di là delle altre conseguenze, Ndt) i morti furono 78.150. A Dresda si trattò della devastazione del patrimonio culturale della città. Le installazioni industriali ed ottiche, tra cui Zeiss Ikon AG, Zeiss Reck-Werk, Siemens, Ihagee, Welta, Certo, AEG, eccetera, furono annientate.

L’assemblaggio e la produzione, in misura molto limitata, della Kine Exakta ripresero nel 1946 in una fabbrica di sigarette parzialmente distrutta per mezzo di fotocamere date in Polonia e in Russia per le riparazioni e di elementi trovati tra le rovine della fabbrica Ihagee.

Le altre aziende di Dresda sopravvissute saranno poi assorbite dalla VEB Pentacon (una struttura di chiara impostazione socialista, Ndt). Nel 1945 quello che rimane di Ihagee venne confiscato dallo Stato Maggiore sovietico della zona est, favorendone la presa di possesso da parte della nuova repubblica democratica. Questo permise a Ihagee di rimanere indipendente (di continuare a produrre con lo stesso marchio, Ndt) per autorizzazione speciale e questo favorì un fruttuoso commercio con gli Stati Uniti. In effetti la maggior parte degli apparecchi prodotti vennero esportati oltre oceano.

I problemi giuridici

Il primo ricorso contro la confisca della società è stato depositato nel 1947. Nel 1951 entrarono in vigore le leggi della Zona Est sulla proprietà da parte di stranieri e Ihagee venne messa sotto amministrazione speciale in attesa del trattato di pace.

Malgrado questi problemi giuridici la produzione in serie della Kine Exakta aumenta a partire dal 1948. Successivamente nel 1950 viene presentata l’Exakta Varex, un vero e proprio sistema fotografico che si affermerà rapidamente, soprattutto nel settore della fotografia scientifica, alla quale andranno velocemente ad aggiungersi un numero inimmaginabile d’accessori e di obiettivi.

Alla fine degli anni 50, dopo avere capito di non avere alcuna possibilità di vincere le cause iniziate, Joahn Steenbergen decide di trasferire la sua attività in Germania Ovest per realizzare un nuovo apparecchio. Le principali tappe di questo trasferimento sono :

- Il 14 gennaio 1960 registra la denominazione Ihagee Kamerawerk AG presso la Camera di Commercio di Francoforte

- Nel 1962 vede la luce un progetto di coproduzione con la Steinheil di Monaco. Durante lo stesso anno viene deciso di produrre una nuova Exakta (la Real).

- Il 5 novembre del 1962 venne depositato a Monaco lo statuto della Ihagee Exakta Photo AG con registrazione in data 8 febbraio 1963.

- Nell’aprile del 1963 il primo prototipo dell’Exakta Real viene presentato alla Photokina

- l’alleanza con la Steinheil non è soddisfacente e nel febbraio del 1965 la Ihagee Exakta Photo AG si trasferisce da Monaco a Berlino e la registrazione alla camera di commercio avviene il 23 novembre del 1965.

- Nel febbraio del 1966 anche la Ihagee Kamerawerk AG si traferisce a Berlino.

- Infine inizia, il primo luglio del 1966, la commercializzazione dell’Exakta Real. L’indirizzo completo è: Ihagee Kamerawerk AG, Koloniestrasse 133.135, 1 Berlin 65.

Tra il 1960 e il 1966 i numerosi passi che hanno preceduto la commercializzazione di questo nuovo apparecchio ci fanno vedere che la determinazione era forte ma anche che il cammino non fu privo di ostacoli. Inoltre, durante questo periodo, mentre si procedeva nello studio di questa nuova macchina, furono intentate una dozzina di cause tra la Ihagee di Dresda e quella di Francoforte.

Nella primavera del 1967 Johan Steenbergen muore all’età di 80 anni a Osnasbruk, in Germania.

L’Exakta Real

Da dove proviene il nome della Real? In tedesco Real significa reale, concreto mentre in inglese significa vero. Può essere che questa denominazione sia stata utilizzata con l’intenzione di differenziare l’Exakta Real (reale, vera) da quella prodotta dalle vecchie fabbriche sotto tutele dell’Est.

La produzione dell’Exakta Real comincia nel luglio del 1966. La morte di Johan Steenbergen, oscure ragioni commerciali o forse di natura tecnica, fecero sì che l’esperienza della nuova equipe Ihagee fosse di breve durata. La produzione infatti termina l’anno seguente, nel 1967. Il più basso numero di serie conosciuto è 00504. Da parte nostra i numeri limite sono i seguenti: 00689 e 01139. Possiamo dedurre che la produzione sia stata inferiore alle 2000 unità.

L’apparecchio è una reflex mono obiettivo con obiettivo e mirino intercambiabile. D’aspetto decisamente moderno, si presenta anch’essa, come la Varex, con una forma trapezoidale anche se leggermente ovalizzata. Il suo peso è di 1050 grammi con prisma e un obiettivo Schneider Xenar 2,8/50 (del peso di 180 grammi). Una Exakta IIb in simili condizioni non supera invece i 900 grammi.

Prendere in mano questo apparecchio non lascia indifferenti. Lo stile, molto simile a quello dell’Exakta Varex, resta molto originale. Le rifiniture dell’insieme sono notevoli ad eccezione di qualche pezzo di plastica.

- l’otturatore in tessuto a rideau è a scorrimento orizzontale da destra a sinistra.

- la gamma delle velocità è la seguente: posa B e T, 2", 1", ½, ¼, 1/8, 1/15, 1/30, 1/60, 1/125, 1/250, 1/500, 1/1000 di secondo oltre ad una posizione intermedia per il flash tra 1/30 e 1/60.

- Il bottone di comando delle velocità è molto semplice: un meccanismo regola un disco graduato che mostra le velocità scelte in una finestrella. I tempi tra 1/125 e 1/1000 sono difficili da individuare perché lo scarto angolare è minimo.

- Il ritardo di 15 secondi è comandato da una leva posta sul fronte dell’apparecchio.

- Le prese flash F e X son sincronizzate ad 1/40 di secondo.

- Contrariamente all’Exakta Varex IIb della stessa epoca, lo specchio è a ritorno rapido e possiede un meccanismo molto originale: grazie ad una doppia articolazione, lo specchio nella ricarica si allontana dalla lente posteriore dell’obiettivo. Le grandi dimensioni dello specchio e questo doppio movimento limitano il rischio di vignettatura, frequente sia nella macro-fotografia che con le lunghe focali.

- L’attacco è a baionetta d’un tipo completamente nuovo con un diametro di 46mm (quello dell’Exakta Varex è 38mm). Una leva laterale comanda un meccanismo interno.

- Anche il blocco del diaframma è comandato internamente. Un adattatore permette l’uso degli obiettivi dell’Exakta Varex.

- Ci sono due pulsanti di scatto. Quello di sinistra è per l’utilizzo degli obiettivi dell’Exakta Varex e permette di conservare l’automatismo e il blocco dei diaframmi.

- L’azzeramento del contatore è manuale. Il disco numerato passa dal verde al rosso a seconda delle esposizioni.

- Le parti superiori e inferiori dell’apparecchio sono cromate ma alcuni esemplari sono stati consegnati con finitura nera.

Ed ecco alcuni confronti di prezzi estratti da diversi cataloghi del 1966:

Exakta Real con obiettivo Schneider Xenon 1,9/50 e prisma non esposimetrico : 1882 Franchi

Exakta Varex IIa con Zeiss Pancolar 2/50 e prisma non esposimetrico: 1700 Franchi

Asahi Pentax Spotmatic con esposimetro e obiettivo 1,8/55: 1998 Franchi

Nikkormat con esposimetro e obiettivo 2/50: 1830 Franchi

Nikon F con obiettivo 2/50 e prisma non esposimetrico: 2350 Franchi

I mirini

- Diversi da quelli montati sull’Exakta Varex perché vengono montati su una guida. C’è sia il cappuccio a prisma che quello a pozzetto.

- La stampa aveva annunciato, alla presentazione dell’apparecchio, un mirino a cellula TTL ma, per quanto ne sappiamo, non è mai stato commercializzato.

- La visione dell’immagine avviene su un formato di 24x36mm pari al 100% dell’immagine.

- I vetrini, di formato 27x39mm, sono intercambiabili. Sono fissati al corpo su una cornice metallica e sono rimovibili con un utensile a punta per smontare la cornice. Successivamente l’estrazione del vetrino è possibile ma delicata.

 

Gli obiettivi

Per la Real era stata prevista una gamma completa di obiettivi, fabbricati di volta in volta da Schneider a Kreuznach e da Schacht a Ulm. Essi sono derivati da obiettivi classici ma realizzati con la nuova baionetta dell’Exakta Real. La gamma si estende da 28 a 200 mm oltre ad un obiettivo macro con un rapporto ½ e ad uno zoom da 80 a 240 mm.

SCHNEIDER

Tipo Focale

Curtagon 4/28 mm

Curtagon 2,8/35 mm

Xenon 1,9/50 mm

Xenar 2,8/50mm

Tele-Xenar 3,5/135 mm

Zoom Tele-Variogon 4/80-240 mm

SCHACHT

Tipo Focale

Travegon 2,8/35 mm

Travelon 1,8/50 mm

Travenar 2,8/50 mm

Travenar (Macro) 2,8/50 mm

Travenar 2,8/90 mm

Travenar 3,5/135 mm

Tele-Travelon 4/200 mm

Gli accessori

- Una slitta con soffietto

- Una serie di tubi di prolunga

- Una adattatore per microscopio

- Un anello adattatore per montare gli obiettivi dell’Exakta Varex

Questo anello che permette di montare gli obiettivi della Varex sulla Real è di un tipo molto particolare. La distanza infatti tra la montatura e il piano pellicola è di 44.70 mm in entrambe le macchine e quindi l’anello va montato sulla baionetta dell’obiettivo con una rotazione di 50°. Diventa quindi solidale con l’obiettivo e non del corpo macchina ed è dunque preferibile disporre di questo tipo di anello poiché la manipolazione di questo pezzo è molto delicata.

 

L’Exakta Real "senza pelle"

Una volta estratta dal suo involucro esterno, l’exakta Real mostra numerose sorprese. Immediatamente si scopre che la sua concezione rimane molto vicina a quella dell’Exakta Varex. Come su quest’ultima il meccanismo dell’otturatore, la camera centrale e il sistema di mirino formano un insieme estremamente rigido aperto sulla parte posteriore e sulla parte superiore. Questo blocco è fissato con 8 viti. Quattro viti sono poste sul frontale attorno all’apertura per l’obiettivo e 4 fissano la parte superiore al corpo.

Sull’Exakta Varex l’otturatore va da sinistra a destra e la leva di ricarica è situata a sinistra, mentre sulla Real è tutto contrario. La parte meccanica è molto complessa poiché oltre al meccanismo dei tempi veloci (superiori ad 1/30) si trova un altro meccanismo per i tempi lenti (tra 2 secondi e 1/15) e un meccanismo per l’autoscatto, in totale tre mentre sulla Varex i tempi lenti e il ritardo sono un meccanismo unico. Il congegno per i tempi lenti è situato sotto la chambre de visèe e il ritardo è situato a sinistra dello specchio. Ovviamente delle leve assicurano gli accoppiamenti dei diversi meccanismi.

Sicuramente questa complessità è all’origine dei guasti a cui è soggetto questo apparecchio, malgrado la cura con cui esso è stato realizzato. In effetti l’osservazione dei diversi elementi ci mostrano per esempio che i pignoni sono perfettamente eseguiti e che i loro assi non anno gioco eccessivo. E per giunta anche la parte superiore che sopporta il meccanismo principale è particolarmente rigida. Essa è realizzata in 1,2 mm di spessore mentre l’Exakta varex è in acciao dolce da 1 mm di spessore.

Malgrado le nostre riserve l ‘Exakta Real è un apparecchio interessante sia per la sua concezione originale sia per la sua storia. Per via del basso numero di esemplari prodotti è rara sul mercato del collezionismo.

I successori dell’Exakta Real

Dopo l’arresto della produzione dell ‘Exakta Real nel 1967, i responsabili della Ihagee di Berlino stabilirono dei contatti con le aziende giapponesi. Accordi vennero conclusi con la Cosina Company Ltd a Nagano e nel 1970, alla Photokina di Colonia, fu presentata l’Exakta Twin TL, realizzato su un corpo Cosina ma fornito di una baionetta Exakta Real. Sul retro della parte superiore era presente il logo Ihagee e il numero di serie.

Come per la Real venne proposto un anello adattatore che permetteva l’uso degli obiettivi con Baionetta Exakta Varex da 38mm. Un altro anello permetteva l’uso di obiettivi a vite da 42mm.

Come la Real, la Twin TL possiede un doppio pulsante di scatto: il primo è situato nella parte destra superiore del corpo e dispone di un blocco di sicurezza; il secondo è situato sulla parte frontale, sulla sinistra e permette di essere premuto anche per mezzo del comando esterno del diaframma di alcuni obiettivi dell’Exakta Varex. Il prisma è fisso e possiede una cellula integrata di tipo TTL.

Dopo il 1967 le azioni giuridiche riprendono fino a quella del 1971 tra la Omega Importing Company e Ihagee Dresden contro Petri Cine, quest’ultima importatrice della Twin TL negli Stati Uniti.

In seguito a queste azioni, nel 1973, apparì sul mercato un clone della Exakta twin TL, la Carena MS TL. Questo apparecchio era del tutto uguale alla Twin TL (stesso corpo e stessa baionetta Real) ma priva dei marchi Exakta e Ihagee.

Nello stesso periodo compare un altro clone della Exakta Twin TL, si tratta della Bell & Howell TTL, di cui ne conosciamo almeno un esemplare. Anche questo apparecchio, come la Carena MS TL, non porta il marchio Ihagee.

 

I nostalgici diranno che la vita di una macchina che è ormai entarta nella leggenda si è conclusa tristemente : Ma questa storia è la conseguenza di una corsa ad una continua modernizzazione alla quale si allineano gli industriali. Gli utenti sono costantemente alla ricerca della novità e tutte le fotocamere sono destinate, prima o poi, a sparire : Alcuni di questi, come l’Exakta Real, già dal giorno dell’inizio della loro commercializzazione.

I collezionisti, nel loro viaggio nella storia delle macchine che costituiscono la loro passione, ridonano a questi apparecchi una seconda vita.

Note del traduttore

Quando le cose vanno bene, raramente chi le produce si interroga sul perché del successo. Quando nel percorso verso il consumatore finale si presentano degli ostacoli solo l’imprenditore dotato, quello capace, quello supportato da una profonda conoscenza dei mercati, quello spinto da gravi responsabilità verso i propri simili, quelli vicini a sé, sopravvive.

I tedeschi videro sparire tutto il proprio patrimonio del settore foto-ottico nei meandri del sistema socialista, un sistema nel quale tutte le logiche di mercato erano alterate da obiettivi collettivi. Quando mi occupavo di pubblicità in tre diverse occasioni, a Mosca, a Leningrado (allora si chiamava così) e a Riga fui obbligato a spiegare perché Hermès o altri marchi del settore dei profumi mettevano in commercio formati differenti e perché ogni anno proponevano un profumo diverso. Fui anche obbligato a spiegare come Hermès poteva vendere dei profumi senza produrli.

Fu difficile, perché il concetto di concorrenza era del tutto estraneo alla cultura commerciale sovietica. Pur provenendo Joahn Steenbergen da un’altra corrente di pensiero, essendo stato per anni in una situazione di estremo privilegio (era il produttore dell’unica reflex esistente sul mercato) non fu in grado di coltivare gli anticorpi necessari per combattere il virus giapponese.

E se questo vale per il fondatore di Ihagee a maggior ragione vale per la Ihagee Dresden, azienda capace di proporre come novità per il proprio giubileo solo un prisma ed un pozzetto decorato da striscie orizzontali e addirittura, nella gestione successiva, di proporre nel 1987 un clone dell’Exa del 1950, chiamandola Exa Ic.

Una vergogna, una vergogna ancora maggiore se si pensa che nello stesso periodo il mercato giapponese stava producendo delle autofocus di elevata qualità e stava già iniziando a spaziare nel futuro con le prime macchine digitali. Non ci si meravigli quindi se alcune marche, prima di altre, sono state costrette a sparire dal mercato.

Non dimentichiamo però che anche in altri settori, prendiamo le moto, sono sparite marche come Norton, BSA, Triumph, massacrate dal dumping giapponese il cui obiettivo era quello di sostenere, pur vendendo sottocosto, il lavoro delle fabbriche domestiche, in una nazione con una densità di popolazione estremamente elevata. Mors tua, vita mea. Una filosofia difficile da accettare ma del tutto giustificata alla luce di quanto sinora detto. Exakta esiste ancora ma pochi sanno che questo marchio, che oggi compie 66 anni, ha attraversato mezzo mondo per ritornare a casa, in Germania, senza ritrovarne le radici.

Ringraziamo tutti Clément Aguila e Michel Rouah per il costante impegno profuso nella ricerca di informazioni tecniche e storiche sull’Exakta.

Il loro libro Exakta Cameras, edito da Howe Foto Books, è stato durante gli ultimi dieci anni l’unica traccia per chi, tra noi collezionisti, ha cercato di costruire una collezione completa.

Li ringraziamo inoltre per averci permesso di tradurre e di utilizzare il testo della loro recente piccola pubblicazione sull’Exakta Real.

Ci auguriamo di vederli, nel settembre del 2000, a Castel San Giovanni quando Exakta sarà di scena.

Se siete incuriositi da questa notizia in anteprima, per saperne di più contattate Dante Tassi!

Maurizio Frizziero

http://exakta.org

mfrizzi@tin.it